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Epatite C, i tempi di cura si potranno accorciare a 6 settimane?

Apr 13 2015

Un nuovo farmaco sperimentale per l’epatite C in fase di sviluppo da Achillion Pharmaceuticals, ACH-3102, ha dimostrato in fase II promettenti risultati quando combinato con sofosbuvir. Questa combinazione consentirebbe anche una minore durata del trattamento, pari a sei sole settimane contro le 12 che costituiscono l’attuale standard di cura.

ACH-3102 è un inibitore dell’NS5A, di seconda generazione, strutturalmente distinto, a cui è stato concesso il fast track dall’Fda per il trattamento dell'epatite C cronica.

Questa molecola ha dimostrato buona attività antivirale con una riduzione media massima superiore a 3,7 log10 dell’RNA dell’ HCV con una singola dose in pazienti con sottotipo GT 1a, il più difficile da trattare. ACH-3102 ha una emivita estesa che supporta la somministrazione una volta al giorno.

ACH-3102 è l'unico inibitore NS5A a consentire il raggiungimento della risposta virologica sostenuta (SVR) in pazienti con infezione da HCV GT 1b senza la co-somministrazione di interferone o un secondo agente antivirale ad azione diretta (DAA).

Lo scorso autunno erano stati annunciati i dati di un breve trial di fase II (8 settimane) in cui i pazienti guarivano dall’infezione raggiungendo il 100% di risposta virologica sostenuta (Svr). A febbraio sono arrivati anche i risultati della combinazione di ACH-3102 con sofosbuvir che permetterebbe il raggiungimento del 100% di Svr in sole 6 settimane.

Non tutti hanno però festeggiato i dati diffusi da Achillion. La durata dimezzata del trattamento antivirale potrebbe dare un brutto colpo alle vendite del farmaco di Gilead, attualmente utilizzato per 12 settimane.

"Il successo di ACH-3102 suggerisce che potrebbe essere un farmaco persino migliore di ledipasvir, e apre la possibilità per ACH-3102 per essere utilizzato in coppia con altre alternative a sofosbivir", ha scritto Todd Campbell, un editorialista del Motley Fool. "Achillion Pharmaceuticals spera che la sua opzione in-house, ACH-3422, possa dimostrare di essere altrettanto potente come sofosbuvir e se lo è, che potrà raggiungere tassi di guarigione di breve durata simili quando usata in abbinamento a ACH-3102."

Attualmente Achillion sta conducendo uno studio di fase pilota 2 valutare la combinazione di ACH-3102 e sofosbuvir in pazienti naïve, di genotipo 1 (GT1) per l’HCV con periodi di trattamento di 8 o 6 settimane con l'obiettivo di ottimizzare l'uso di ACH-3102 in regimi basati su inibitori nucleotidici.

L’intento finale dell’azienda è quello di accelerare lo sviluppo della combinazione di ACH-3102 con un’inibitore nucleotidico della polimerasi NS5B, ACH-3422 in sviluppo da Achillion che mantiene i diritti mondiali per la commercializzazione di  ACH-3102

Questa molecola ha dimostrato di essere ben tollerata, senza eventi avversi gravi riportati nel periodo delle 8 e 12 settimane di trattamento negli studi di fase II.

Come ha dichiarato il dr. Milind Deshpande, presidente e Chief Executive Officer di Achillion, lo scorso 5 marzo in un comunicato stampa sui risultati raggiunti nel 2014:  "In Achillion, rimaniamo impegnati per i nostri obiettivi di fornire trattamenti di breve durata, ampiamente accessibili a tutti i pazienti con HCV, e nell’ottica di migliorare la vita dei pazienti con malattie complemento-mediate. Crediamo che il raggiungimento del 100% di SVR che abbiamo riportato con ACH-3102, il nostro inibitore NS5A, in combinazione con sofosbuvir dopo sei settimane di trattamento, sostengano la nostra convinzione che ACH-3102 ha il potenziale in combinazione di diminuire la durata del trattamento. Inoltre, il raggiungimento del proof-of-concept con ACH-3422, il nostro inibitore nucleotidico della polimerasi NS5B, e il profilo di sovaprevir, il nostro inibitore delle proteasi NS3/4A, ci porta a credere che il nostro portafoglio è fortemente posizionato per competere commercialmente con trattamenti ultra-brevi per l’HCV. "

Deshpande ha inoltre commentato: "Nel corso del 2015, dovremmo fornire risultati di una serie di studi volti a dimostrare l'attività dei nostri regimi, con durate di trattamento brevi come la combinazione di ACH-3102 e ACH-3422 per l’HCV. Inoltre, abbiamo intenzione di avviare la fase 1 di sviluppo con un nuovo inibitore del fattore D del complemento somministrato per via orale per le malattie complemento-mediate, come PNH, entro la fine dell'anno. "

ACH-3102 ha mostrato attività pan-genotipica contro tutti i sottotipi di HCV in vitro. ACH-3102 offre un alta barriera alla resistenza farmacologica con maggiore attività contro le varianti resistenti più comuni che emergono durante il trattamento con inibitori dell’NS5A, compresi quelli che si verificano nelle posizioni 31 e 93.

Si aspettano a breve i dati della combinazione delle due molecole ACH-3102 e ACH-3422 sul genotipo 1 e l’efficacia dell’ACH-3422 sui genotipi 2 e 3 . Inoltre, nella seconda parte del 2015 cominceranno gli studi sulla tripletta formata da ACH-3102, sovaprevir (sempre di Achillion)  e sofosbuvir con un trattamento di sole 4 settimane.
I risultati di questi studi molto probabilmente risponderanno alla domanda che in molti si pongono: siamo di fronte a una nuova generazione di farmaci per l’HCV?

 

FONTE: http://pharmastar.it/index.html?cat=30&id=18005#.VSRQ-idFvg0.twitter

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