Vitassistance colf badante in affitto ... liberi da ogni pensiero
Vitassistance colf badante in affitto ... liberi da ogni pensiero Fotolia

Il futuro degli anziani è a casa: «Costa meno e si vive meglio»

Feb 04 2015

«Una persona in casa di riposo costa in media 3.500 euro al mese, ripartiti tra la Provincia e l’assistito o la famiglia, se rimane a casa propria - nella peggiore delle ipotesi - all’ente pubblico ne costa al massimo 1.800 (la cifra corrisponde all’importo più alto dell’assegno di cura, ndr)». Luca Critelli, direttore della ripartizione politiche sociali della Provincia, spiega con le cifre, perché si cercherà di favorire al massimo il desiderio degli anziani di rimanere il più a lungo possibile a casa propria. «Lo chiedono loro - ricorda il dirigente - lo consigliano i medici per evitare un rapido peggioramento delle condizioni psico-fisiche, ma è anche una questione di sostenibilità economica, visto che la Provincia già oggi paga 195 milioni (di cui 30 messi a disposizione dalla Regione) all’anno in assegni di cura. A beneficiarne sono complessivamente 14.800 persone». Di questi 4.200 vivono in casa di riposo, gli altri, ovvero oltre 10 mila, a casa propria.

 

Ma la Provincia come pensa di affrontare la crescita esponenziale, prevista per i prossimi anni, delle persone anziane?

 

«Una volta le stime consideravano gli ultra sessantacinquenni, ma oggi sono troppi e fortunatamente sono persone che stanno bene, quindi oggi si parte dagli ultra settantacinquenni che in provincia sono 46.500, ciò significa che su una popolazione di 516 mila abitanti rappresentano circa il 9%. Una cifra destinata sicuramente ad aumentare, non bisogna però commettere l’errore di pensare che alla crescita delle persone anziane corrisponda automaticamente una un aumento del bisogno di assistenza. Fortunatamente per noi e per le casse pubbliche assieme all’età aumenta anche la qualità di vita».

 

Da quando è stato introdotto l’assegno di cura qual è stato l’aumento?

 

«Nel 2007-2008 i richiedenti erano 13.500, oggi 14.800. L’aumento c’è stato, ma non abbiamo avuto, come si temeva, un’esplosione delle domande. E comunque questa cifra non comprende solo anziani: calcoliamo che 3-4 mila di questi siano in realtà non autosufficienti adulti o addirittura giovani».

Per quanto riguarda le strategie per il prossimo futuro i piani della Provincia riguarderanno tre livelli: case di riposo, forme di residenza assistita e assistenza domiciliare.

«In Alto Adige - spiega Critelli - abbiamo circa 4.200 posti nelle case di riposo e prevediamo un aumento annuo complessivo di 50 letti, non di più. Le liste d’attesa sono ormai ridotte al minimo».

 

A Bolzano comunque c’è un progetto di realizzare una novantina di posti, di cui 30 all’interno di alloggi protetti, nel programma di radicale ristrutturazione del Grieserhof, un’altra ottantina si dovrebbero costruire sulla via Castel Firmiano, dove la famiglia Waldner, proprietaria in via Col di Lana di Villa Melitta, vuole costruire un centro di riabilitazione d’avanguardia.

Ma la casa di riposo sarà sempre più l’ultima spiaggia, ovvero il luogo dove si approda quando proprio non ci sono alternative. «Si farà di tutto per favorire la permanenza a casa degli anziani anche se in futuro, con famiglie sempre più piccole, spesso disgregate e con le donne che lavorano, bisognerà affidarsi alle badanti. Di buono c’è che sul territorio ci si sta organizzando: ci sono già 6-7 associazioni che ne curano la formazione, fanno i contratti, tengono i rapporti con le famiglie degli assistiti. La crisi poi sta facendo sì che il lavoro di badante cominci ad interessare anche agli altoatesini».

 

FONTE: http://altoadige.gelocal.it/bolzano/cronaca/2015/02/02/news/il-futuro-degli-anziani-e-a-casa-costa-meno-e-si-vive-meglio-1.10789196

Letto 4710 volte
Vota questo articolo
(1 Vota)