Vitassistance assistenza anziani disabili domiciliare ospedaliera. Le nostre badanti al Vostro servizio !
Vitassistance assistenza anziani disabili domiciliare ospedaliera. Le nostre badanti al Vostro servizio !

Italia: 1 anziano su 2 è malnutrito quando entra in ospedale

Giu 14 2016

La malnutrizione non riguarda solo i Paesi meno sviluppati; in Europa sono a rischio oltre 33 milioni di persone che non si nutrono a sufficienza, soprattutto anziani che vivono da soli o che soffrono di malattie croniche; circa 1 anziano su 2 risulta malnutrito al momento del ricovero in ospedale.

 

Recupero difficile per loro 

 

Lo sottolineano gli esperti di Sinuc, la Società italiana di nutrizione clinica e metabolismo, durante il congresso nazionale in corso a Roma. «Spesso la malnutrizione non viene diagnosticata e, anche quando lo è, non sempre viene curata in modo adeguato perché si sottovaluta il problema, in particolare l’importanza che la massa muscolare e la forza fisica hanno per il recupero dopo un ricovero e la malattia stessa – afferma il presidente di Sinuc, Maurizio Muscaritoli, docente di medicina interna e nutrizione clinica all’università La Sapienza di Roma – . Ma non si tratta di un “problema estetico”: la malnutrizione non è meno pericolosa dell’obesità e può avere serie ripercussioni sulla salute e anche sul sistema sanitario».

 

Rischio infezioni tre volte superiore 

 

Secondo alcuni studi, i pazienti malnutriti sono soggetti a un maggior numero di complicazioni rispetto a quelli nutriti correttamente; per esempio, in ospedale corrono un rischio di contrarre infezioni tre volte superiore agli altri. Inoltre, hanno maggiori probabilità di nuovi ricoveri e anche di minore sopravvivenza. Insomma, una malattia nella malattia. «Ancora oggi quando un paziente viene ricoverato in ospedale non sempre si registra in cartella clinica il suo peso ponderale e l’altezza, che servono a calcolare l’indice di massa corporea – fa notare Francesco Landi, del Centro di medicina dell’invecchiamento dell’Università Cattolica di Roma – . Per aiutare gli anziani che già soffrono o sono a rischio di malnutrizione, la nutrizione clinica deve diventare parte integrante delle cure». 

 

Campanelli d’allarme 

 

Ma quali sono i segnali di una carenza nutritiva? «Un indicatore importante è la recente perdita di peso avvenuta in modo involontario – spiega Muscaritoli – . In particolare, comincia a essere un campanello d’allarme un calo del 5-10% negli ultimi tre-sei mesi. I motivi possono essere diversi, per esempio, problemi di masticazione e deglutizione, l’intestino che funziona male, perdita dell’appetito, assunzione insufficiente di alimenti, anziani che consumano pochissima carne anche per motivi economici; ma l’apporto delle proteine e degli altri nutrienti è importante soprattutto dopo i 65 anni». Che un intervento nutrizionale possa avere effetti sulla salute dei pazienti lo conferma un recente studio, pubblicato su Clinical Nutrition, condotto negli Stati Uniti tra il 2012 e il 2014 su un campione di oltre 600 anziani malnutriti ricoverati presso 78 diversi ospedali. Nel gruppo che assumeva, oltre alla terapia, anche un supplemento nutrizionale orale - a base di proteine, vitamina D e HMB, derivato dell’aminoacido leucina che si trova naturalmente nelle cellule muscolari -, i ricercatori hanno riscontrato miglioramenti di peso corporeo, stato nutrizionale e livelli di vitamina D, oltre a un tasso di mortalità significativamente più basso.a malnutrizione non riguarda solo i Paesi meno sviluppati; in Europa sono a rischio oltre 33 milioni di persone che non si nutrono a sufficienza, soprattutto anziani che vivono da soli o che soffrono di malattie croniche; circa 1 anziano su 2 risulta malnutrito al momento del ricovero in ospedale. 

 

Recupero difficile per loro 

 

Lo sottolineano gli esperti di Sinuc, la Società italiana di nutrizione clinica e metabolismo, durante il congresso nazionale in corso a Roma. «Spesso la malnutrizione non viene diagnosticata e, anche quando lo è, non sempre viene curata in modo adeguato perché si sottovaluta il problema, in particolare l’importanza che la massa muscolare e la forza fisica hanno per il recupero dopo un ricovero e la malattia stessa – afferma il presidente di Sinuc, Maurizio Muscaritoli, docente di medicina interna e nutrizione clinica all’università La Sapienza di Roma – . Ma non si tratta di un “problema estetico”: la malnutrizione non è meno pericolosa dell’obesità e può avere serie ripercussioni sulla salute e anche sul sistema sanitario». 

 

Rischio infezioni tre volte superiore 

 

Secondo alcuni studi, i pazienti malnutriti sono soggetti a un maggior numero di complicazioni rispetto a quelli nutriti correttamente; per esempio, in ospedale corrono un rischio di contrarre infezioni tre volte superiore agli altri. Inoltre, hanno maggiori probabilità di nuovi ricoveri e anche di minore sopravvivenza. Insomma, una malattia nella malattia. «Ancora oggi quando un paziente viene ricoverato in ospedale non sempre si registra in cartella clinica il suo peso ponderale e l’altezza, che servono a calcolare l’indice di massa corporea – fa notare Francesco Landi, del Centro di medicina dell’invecchiamento dell’Università Cattolica di Roma – . Per aiutare gli anziani che già soffrono o sono a rischio di malnutrizione, la nutrizione clinica deve diventare parte integrante delle cure».

 

Campanelli d’allarme 

 

Ma quali sono i segnali di una carenza nutritiva? «Un indicatore importante è la recente perdita di peso avvenuta in modo involontario – spiega Muscaritoli – . In particolare, comincia a essere un campanello d’allarme un calo del 5-10% negli ultimi tre-sei mesi. I motivi possono essere diversi, per esempio, problemi di masticazione e deglutizione, l’intestino che funziona male, perdita dell’appetito, assunzione insufficiente di alimenti, anziani che consumano pochissima carne anche per motivi economici; ma l’apporto delle proteine e degli altri nutrienti è importante soprattutto dopo i 65 anni». Che un intervento nutrizionale possa avere effetti sulla salute dei pazienti lo conferma un recente studio, pubblicato su Clinical Nutrition, condotto negli Stati Uniti tra il 2012 e il 2014 su un campione di oltre 600 anziani malnutriti ricoverati presso 78 diversi ospedali. Nel gruppo che assumeva, oltre alla terapia, anche un supplemento nutrizionale orale - a base di proteine, vitamina D e HMB, derivato dell’aminoacido leucina che si trova naturalmente nelle cellule muscolari -, i ricercatori hanno riscontrato miglioramenti di peso corporeo, stato nutrizionale e livelli di vitamina D, oltre a un tasso di mortalità significativamente più basso. 

 

FONTE: http://www.corriere.it/salute/nutrizione/16_giugno_08/italia-1-anziano-2-malnutrito-quando-entra-ospedale-7a30295e-2d9a-11e6-9ed7-029647940570.shtml

 

Letto 1431 volte
Vota questo articolo
(0 Voti)