Badanti e colf, c’è ancora troppo “nero”
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Badanti e colf, c’è ancora troppo “nero”

Mar 03 2016

Badanti, aumenta la richiesta. Ma cresce pure il lavoro nero. Il fenomeno del sommerso è difficilmente sradicabile dal settore dell’assistenza alla persona e della cura della casa, mansioni professionali che, spesso, si sovrappongono e si confondono. I numeri diffusi da Cgil, Cisl e Uil sulle vertenze aperte per il riconoscimento dei diritti calpestati parlano chiaro. Nella sede Uil Tigullio di piazza Roma, a Chiavari, sono state aperte e chiuse, tra il 2014 e l’anno scorso, 150 vertenze, risolte con la conciliazione in sede sindacale. Due anni fa le badanti contrattualizzate nel Caf Uil chiavarese sono state 12 e le cessazioni di lavoro 9. Nel 2015 le badanti messe in regola sono state 5 e altrettante le cessazioni. Nel 2015, con l’assistenza degli operatori dello sportello Cisl Tigullio/Golfo Paradiso sono stati eseguiti 140 nuovi contratti di lavoro di cui 98 a favore di immigrate extracomunitarie: cinque italiane e 37 comunitarie.

 

«Lo scorso anno - spiega Andrea Sanguineti, Cisl Liguria Area metropolitana - il nostro ufficio vertenze e legale ha trattato 50 pratiche di lavoro nero su colf immigrate da Paesi comunitari. Possiamo, dunque, affermare con una stima molto vicina alla realtà che almeno il 60 per cento delle lavoratrici che provengono da Paesi comunitari non sono in regola. Questo perché non hanno bisogno del permesso di soggiorno e, quindi, non devono dimostrare di avere un lavoro». Cgil, nel 2015, ha registrato 70 vertenze, concentrate prevalentemente su Chiavari e Rapallo. Alessandra Stagnaro, responsabile Caf Cgi, spiega che nel 2014 ha seguito la sottoscrizione di 24 contratti, mentre, nel 2015, il numero è salito a 102.

 

«Regolarizzare il lavoro domestico è un interesse di tutti - spiega Antonella Ortelio, referente territoriale Filcams Cgil - Purtroppo, però, il ricorso al lavoro sommerso si conferma una piaga. Molto spesso sono le badanti italiane a chiedere di non essere messe in regola, ma di ricevere come salario l’equivalente di quello che sarebbe lo stipendio al lordo dei contributi»

 

FONTE: http://www.ilsecoloxix.it/p/levante/2016/02/05/ASnZgNTB-badanti_troppo_ancora.shtml

 

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