Vitassistance soddisfa le tue esigenze per l’assistenza alla persona e alla famiglia.
Vitassistance soddisfa le tue esigenze per l’assistenza alla persona e alla famiglia. corriere.it

Ma la vecchiaia non è una malattia

Ott 05 2015

Non siamo un Paese per vecchi. Siamo un Paese di vecchi in parcheggio e di famiglie che navigano a vista. Quando l’autonomia vacilla e la solitudine aggrava i problemi c’è una meta che diventa obbligata per trecentomila di loro: residenza sanitaria assistita. Luogo, albergo, villa (arzilla o azzurra che sia) per chiudere fuori dalla porta il mondo di ieri diventato ingestibile, condizionato da solitudine e patologie invalidanti.

 

Qualche volta evitabile, molto spesso inevitabile, questa scelta è da sempre oggetto di dubbi e sensi di colpa in un mercato asimmetrico, in cui domina l’offerta e l’interessato non decide quasi mai. Si dovrebbe cambiare e correggere un approccio di tipo ospedaliero che mal si adatta a quel concetto di longevità attiva che rappresenta il modo nuovo di concepire l’anzianitudine: non solo come costo ma come risorsa. È quel che dicono filosofi, geriatri e neurologi: la vecchiaia non è una malattia, il cervello è plastico e reagisce agli stimoli e si riattiva con le relazioni. La costanza di rapporti, la rete sociale, lo stile di vita e la comunità possono garantire scenari da healthy aging, longevità sana, meno onerosa per famiglie e sanità pubblica.

 

È una svolta che tocca le residenze, troppo spesso adagiate sul comodo cuscino del parcheggio assistenziale: a volte non se ne può fare a meno, come nel caso dell’Alzheimer, ma se davvero la medicina sul territorio venisse rafforzata si potrebbe accelerare quel processo che in Italia è già avviato: la diminuzione della percentuale di anziani con menomazioni funzionali in una o più attività della vita quotidiana. Gli anziani (attenti alla definizione, questa è la stagione dei giovani vecchi) sono in Italia 16 milioni: assorbono più della metà della spesa sanitaria, sei su dieci sono portatori di una o più malattie croniche. La deriva assistenzialista ha fatto di loro un mercato le cui storture vanno corrette.

 

È importante conoscere limiti e qualità dell’offerta, come si propone l’inchiesta di Corriere salute (oggi in edicola con Corriere della Sera). In futuro serviranno sempre più soluzioni residenziali per longevi attivi, non più destinati al parcheggio, ma capaci di produrre quei beni che chiamiamo relazionali.

 

FONTE: http://sociale.corriere.it/ma-la-vecchiaia-non-e-una-malattia/

 

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