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Sclerosi multipla: atrofia cerebrale predittiva ma sottovalutata

Giu 30 2015

La perdita di volume cerebrale puo' essere un segnale che anticipa l'insorgenza della sclerosi multipla in un soggetto. Una atrofia predittiva che pero' spesso viene sottovalutata dallo stesso paziente quando ne viene a conoscenza oppure poco divulgata dalla comunita' medica. Lo ha sostenuto il dottor Martin Duddy, di Newcastle, intervenuto oggi ai lavori di 'Innovating for Patients' nel campus Novartis di Basilea, una due giorni dedicata alle innovazioni nel campo della ricerca e sviluppo del colosso svizzero. \Il dottor Duddy ha spiegato che la perdita di volume cerebrale e' normale con il trascorrere del tempo nel vita di una persona, e' intorno allo 0,1-0,2% annuo. Ma in chi s'avvia - senza saperlo - verso la sclerosi multipla quella perdita e' dello 0,6-0,7%, ed e' ovviamente piu' veloce.

 

Di qui l'importanza del monitoraggio del paziente, come pure dei trail clinici per studiare questo aspetto. Ci sono farmaci per contrastare questa situazione, e Duddy ha citato il Gilenya (di Novartis) indicandolo come "pionieristico", in grado di ridurre di un terzo l'atrofia cerebrale cui va incontro il paziente. Ma ha anche sottolineato come le piu' recenti ricerche dicono che solo il 37% dei pazienti considera che quella atrofia sia importante rispetto alla perdita di capacita' motoria, invece individuata come la conseguenza piu' seria da combattere.


Invece "i pazienti devono essere consapevoli dell'importanza dell'atrofia cerebrale che porta alla perdita di funzionalita' non piu' riguadagnabile, e quindi va anticipata o sfrontata da subito", una volta che gli accertamenti (risonanza) l'hanno evidenziata attraverso un monitoraggio continuo nel tempo. "Gli stessi medici sono stati in passato reticenti - ha detto Duddy -, l'hanno quasi taciuto ai pazienti. Per fortuna oggi se ne parla molto di piu', e dobbiamo incoraggiare a stili di vita sani e ad attivita' cognitive, non solo fisica, anche in eta' avanzata". Un altro dato dice che l'84% dei pazienti non e' consapevole che ci sia un collegamento tra atrofia cerebrale e sclerosi multipla.

 

E alla domanda su quali effetti abbia la sclerosi sul cervello, con data come opzione di risposta anche quella di perdita di volume cerebrale, il 7% ha risposto di non saperlo, il 5% ha detto nessun effetto e il 16% ha detto perdita di tessuto cerebrale. A conferma che c'e' ancora molto da fare su questo tema, come pure "vanno seguiti con costanza i risultati - ha concluso il dottor Duddy - e vanno valutati su base continuativa". Per l'occasione ha portato la personale testimonianza di malata di sclerosi multipla Karen 'Kaz' Aston, inglese, che grazie proprio al monitoraggio costante del volume cerebrale ha potuto, con il supporto dei farmaci, contenere la progressione della malattia. E oggi continua a giocare a golf e a fare podismo. Oltre ad aver aperto un sito web dedicato alla malattia e alle contromisure, evitando l'isolamento.

 

FONTE: http://www.agi.it/salute/notizie/sclerosi_multipla_atrofia_cerebrale_predittiva_ma_sottovalutata-201506301509-hpg-rsa1008

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