Per i pazienti più anziani affetti da insufficienza renale un rene proveniente da un donatore coetaneo deceduto potrebbe rappresentare una buona soluzione.
Lo spiega uno studio pubblicato sul Journal of American Society of Nephrology da ricercatori tedeschi e canadesi.
John Gill della University of British Columbia ed Elke Schaeffner della Charité University of Medicine di Berlino, coordinatori dello studio, spiegano: “i reni provenienti dalle persone anziane non hanno una longevità sufficiente a garantire una funzione renale prolungata ai pazienti più giovani con una vita ancora lunga davanti, ma servono invece allo scopo nei riceventi con aspettativa di vita più breve. Questi risultati potrebbero anche modificare le attuali politiche di allocazione dei trapianti”.
Di fatto, oggi la maggior parte degli organi provenienti da donatori deceduti oltre i 65 anni viene eliminata. Il team di ricerca ha però analizzato i dati dello Eurotransplant Senior Program e del Renal Data System statunitense, scoprendo che nei pazienti a partire dai 60 anni di età il trapianto tempestivo da un donatore anziano deceduto offre maggiori benefici rispetto a un innesto ritardato dell'organo di un donatore giovane.
“Nei pazienti in là con gli anni un trapianto rapido di un organo più vecchio può aumentare la sopravvivenza in modo significativo, mentre i soggetti più giovani non traggono alcun beneficio dal trapianto di un rene da donatore in età avanzata”, precisano i due ricercatori.
Il team conclude suggerendo di adottare questo principio per smaltire le lunghe liste di attesa e la cronica carenza di organi a disposizione.
FONTE: http://www.italiasalute.it/13448/pag2/Utili-i-trapianti-di-rene-da-donatore-anziano-deceduto.html