lo aveva già capito Apuleio, scrittore latino del II secolo D.C, che gli asini sono animali particolari. Nelle Metamorfosi il suo «Lucio» trasformato in asino assiste a tutte le «asinerie» umane con la proverbiale pazienza. Ed è proprio dalla pazienza di questi straordinari animali che sono partiti Patrizia De Pollo e suo marito per il progetto «Coccolandia», diventato realtà con un contributo della Fondazione CrAsti. Capita nella struttura di Sessant, sede delle cooperative sociali e associazioni: Somarkanda, S’inergia, Asini si nasce e io lo nakkui.
La cosa straordinaria è che gli asini diventano una ragione di vita per ragazzi con problemi psichici e anziani delle case di riposo.
Visite settimanali
Basta entrare in un ricovero per capire come il tempo sia dilatato e eterno. Il progetto «Coccolandia» accende la speranza: sono le visite settimanali a Sessant. Gli anziani delle case di riposo salgono su un pulmino e vanno a prendersi cura del loro asino. Significa relazione e amore.
Spiega Patrizia De Pollo: «Accarezzare un asino, prendersene cura, fa riconquistare autostima, allunga la prospettiva di vita. Aiuta a contrastare solitudine, ansia, depressione. Occuparsi di loro significa dare e ricevere coccole». Mica poco in quel tempo della vita dove spesso imperano indifferenza e male di vivere.
Animali sociali
Gli asini che sono «animali sociali» aspettano gli amici con i caplli bianchi: hanno una memoria eccezionale e si ricordano di ciascuno di loro. La loro forza è l’olfatto:annusano il loro «nonno» una volta e lo riconoscono per sempre. E lo fanno in modo concreto: memorizzano gli orari e quando arrivano gli vanno incontro con un bel raglio e uno scodinzolio. Quell’essere «riconosciuti» è una medicina senza pari. Il programma inizia dai nomi: onoterapia, ragliobus, merend’ asinoira, asinergia.Patrizia spiega come questi animali siano intelligenti: «Non è vero che si impuntano, sono bestie che non fanno ciò che non conoscono. Davanti al pericolo il cavallo fugge, l’asino si ferma». La cooperativa con l’arrivo della bella stagione e fino ad autunno inoltrato diventa luogo di incontro tra anziani e bambini, disabili e abili. Tutti uguali di fronte al miracolo della natura.
Fattoria didattica
I bimbi fanno «covare» le uova, imparano a contare il tempo e a gioire quando nascono i pulcini. Poi ci sono le oche e le caprette da accudire e anche anatre e conigli.In termini tecnici si chiama «fattoria didattica», un luogo dove si mescolano pet terapy e orti sociali, dove lavorano volontari e persone svantaggiate. Un posto dove si impara a seminare la terra, raccogliere i frutti, fare le marmellate, osservare il paesaggio, disegnare, creare. In programma ci sono anche iniziative con il carcere di Quarto.E ancora a proposito di asini un’ultima magia, degna di Apuleio: gli asini sono accumulatori di stress. Si prendono l’aggressività umana e ricambiano donando serenità.
FONTE: http://www.lastampa.it/2015/04/07/edizioni/asti/asini-che-danno-speranza-ad-anziani-e-malati-psichici-uc4lnjjwmm172Rb9rGixJI/pagina.html