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Il rischio della polifarmacoterapia negli anziani

Feb 03 2015

La disponibilità di terapie sempre più efficaci per ogni malattia ha un rovescio della medaglia che prende il nome di polifarmacoterapia. Si intende con questo termine l'assunzione nel corso della giornata di diversi farmaci per la cura di disturbi di varia natura. Il fenomeno riguarda in particolare gli anziani fra i 75 e gli 85 anni, che secondo alcune stime in un terzo dei casi assumerebbero 5 o più medicine al giorno prescritte dal medico, senza contare i farmaci da banco.


Secondo i dati dell'Osservatorio Arno, un anziano dai 60 anni in su prende dalle 8 alle 10 compresse al giorno, anche se il numero dei principi attivi potrebbe essere inferiore. Un costo enorme per il nostro sistema sanitario, ma paradossalmente anche un rischio per la salute degli anziani.
In vari paesi esistono degli strumenti che aiutano medici e pazienti anziani a ridurre il numero dei farmaci che si assumono, ad esempio le linee guida STOPP, Screening Tool for Older Person’s Prescriptions, ovvero una lista di farmaci potenzialmente pericolosi che fa luce sulle interazioni fra le molecole e sulle prescrizioni duplicate di farmaci simili fra di loro che provengono da specialisti contattati in tempi diversi dal paziente.


Giuseppe Paolisso, geriatra e Rettore della Seconda Università di Napoli, commenta al quotidiano La Stampa: “in Italia, invece, mancano linee guida specifiche dedicate all’anziano anche se per ciascun farmaco vi sono avvisi relativi a eventuale pericolosità per l’anziano. Le due grandi categorie di farmaci su cui c’è eccesso di prescrizione nell’anziano sono gli ansiolitici (inopportunamente prescritti per favorire l’addormentamento) che abbassano il tono dell’umore e riducono le capacità di reazione a stimoli esterni con vari rischi per l’anziano nelle sue attività quotidiane (ad esempio alla guida); gli antipertensivi, che, non sempre dati in modo appropriato, possono creare grossi problemi specie quando l’anziano passa da posizione distesa a in piedi con vertigini anche di lunga durata e rischio cadute”.


A rischio in particolare è l'anziano che si rivolge a una serie di specialisti, i quali fanno prescrizioni ignorando quelle fatte in precedenza dai loro colleghi, creando così un effetto ridondante davvero minaccioso per la salute del soggetto.

 

FONTE: http://www.italiasalute.it/8196/pag2/Il-rischio-della-polifarmacoterapia-negli-anziani.html

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