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Negli anziani il movimento migliora funzionalità del cuore

Gen 25 2016

L’esercizio fisico e la dieta fanno bene a qualsiasi età: fin qui nulla di nuovo. Ciò che emerge come aspetto ultimo, invece, è l’effetto che il movimento e la restrizione calorica possono assicurare in una determinata categoria della popolazionequella degli over 60, che in Italia corrispondono al 22% della cittadinanza. Un po’ di attività sportiva e qualche rinuncia a tavola possono migliorare la funzionalità del cuore, anche sotto sforzo. Il dato emerge da una ricerca pubblicata sul Journal of the American Medical Association e condotta da otto ricercatori dell’Università del North Carolina. 

 

INTRAPRENDERE L’ATTIVITA’ FISICA ANCHE SE SI È AVANTI CON GLI ANNI

 

L’attività fisicaconsiderata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità alla stregua di una terapia farmacologica, può «allungare» la vita anche se intrapresa soltanto nell’ultima parte di essa. Merito del miglioramento di una serie di parametri osservati negli anziani trattati con una dieta controllata: dallafunzione diastolica all’attività del v entricolo sinistro, dal controllo della pressione sanguigna alla riduzione della massa grassa

 

Senza escludere la riduzione dei livelli di zuccheri e grassi circolanti nel sangue e la riduzione di alcuni marcatori della risposta infiammatoria, presenti in maggiore quantità nelle persone in sovrappeso. Lo studio che ha portato a queste evidenze ha visto coinvolti 92 over 60 con un indice di massa corporea superiore a trenta (obesi) e affetti da insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ventricolare preservata. Si tratta della forma più diffusa della malattia, caratterizzata da una ridotta funzionalità del ventricolo sinistro. Le persone che ne soffrono, quasi sempre in sovrappeso o obese, segnalano come prima conseguenza l’impossibilità di effettuare sforzi e dunque di svolgere un’attività fisica.  

 

DIETA E ATTIVITÀ FISICA PROMUOVONO LA SALUTE CARDIOVASCOLARE

 

Partendo da questo presupposto, i ricercatori hanno suddiviso i pazienti in quattro gruppi: uno soltanto sottoposto a una dieta ipocalorica (con un taglio di quattrocento chilocalorie giornaliere), l’altro chiamato a ridurre i consumi a tavola e a svolgere attività fisica (con un programma individualizzato da svolgere tre volte alla settimana), il terzo fatto lavorare soltanto in palestra e un gruppo di controllo (né a dieta né sottoposto ad attività sportiva).

 

Osservandoli per cinque mesi, gli studiosi statunitensi hanno notato che sia la dieta sia l’attività fisica miglioravano il consumo massimo di ossigeno, un parametro in parte indicativo della funzionalità cardiaca. A sviluppare questo progresso in primis la riduzione del peso corporeo e l’aumento della massa magra, osservato in tutti e tre i gruppi di studio: con tagli ai chili in eccesso compresi tra il tre e il dieci per cento rispetto al punto di partenza.

 

Una prova sufficiente secondo Nanette Wenger, docente di cardiologia all’Università di Atlanta e autore di un editoriale apparso sulla medesima rivista, per affermare che «il combinato disposto tra dieta e attività fisica si dimostra efficace anche negli anziani. Adesso è necessario avviare studi con campioni più ampi e osservazioni più durature nel tempo. Ma sembrano esserci pochi dubbi circa l’utilità che una correzione dello stile di vita risulti utile anche nei pazienti obesi e già vittime di un’insufficienza cardiaca». 

 

FONTE: http://www.lastampa.it/2016/01/25/scienza/benessere/negli-anziani-il-movimento-migliora-funzionalit-del-cuore-17o6fHteNg163u9TBhGUYM/pagina.html

 

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