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Eliminare l’Helicobacter pylori per evitare il cancro allo stomaco

Dic 16 2015

Far scomparire del tutto l’Helicobacter pylori, batterio che vive nelle mucose del nostro stomaco, con una breve terapia a base di antibiotici può contribuire notevolmente a ridurre l’incidenza dei tumori dello stomaco, di cui si ammalano ogni anno in Italia circa 13mila persone. E’ la conclusione a cui è giunta un’indagine della Cochrane Library condotta dai ricercatori canadesi della McMaster University, che hanno voluto verificare se fosse utile andare alla ricerca del batterio nelle persone sane e asintomatiche per «eradicarlo», in quanto pericoloso nemico della nostra salute. E’ cosa nota da tempo, infatti, che questo batterio è il principale responsabile della gastrite cronica e delle ulcere gastriche, che se non debitamente curate possono poi nel tempo degenerare in un tumore. 

 

Un batterio assai comune, presente in due persone su tre 

 

L’Helicobacter pylori risiede abitualmente nelle mucose dello stomaco, tanto che nel mondo si trova in due persone su tre. Eppure la sua presenza è stata notata solo negli anni Ottanta: prima di allora si riteneva che l’ambiente dello stomaco fosse troppo acido perché ci potessero sopravvivere dei germi (e la scoperta della capacità del microrganismo di generare danni come tumori e ulcere gastriche valse nel 2005 il premio Nobel a Robin Warren e Barry Marshall). Ma l’Helicobacter ha trovato il modo di sopravvivere in questa sede così ostile producendo una sostanza che riduce l’acidità presente nello stomaco. Come tutti i batteri che «abitano» il nostro corpo anche questo microrganismo ha un suo ruolo, ma un buon equilibrio fra il suo potere patogeno e le difese immunitarie della persona che ne è portatrice normalmente garantisce un’adeguata protezione. Quando l’equilibrio si rompe l’Helicobacter produce sostanze che causano danni alle cellule e con il tempo possono sopraggiungere gastrite, ulcera e persino un carcinoma gastrico. «Molto dipende anche dall’organismo ospite, ovvero dal corpo di ciascuno di noi – spiega Stefano Cascinu, direttore dell’Oncologia all’azienda ospedaliero-universitaria di Modena –: normalmente reagiamo alle infezioni, anche quella causate dall’Helicobacter, ma in alcune persone in cui sono presenti determinate alterazioni del sistema immunitario, l’infiammazione diventa cronica e può provocare problemi».

 

Lo studio: meno probabilità di ammalarsi di cancro per chi elimina l’infezione 

 

Il tumore allo stomaco è la terza causa di morte più frequente per cancro in tutto il mondo. Gli studiosi della Cochrane si sono quindi chiesti se potesse essere utile, per ridurre incidenza e mortalità di questa malattia, sottoporre a un test per verificare la presenza dell’Helicobacter pylori tutte le persone sane per poi sottoporre a terapia tutti quelli che ne sono infettati in modo cronico. Gli studiosi della Cochrane hanno preso in considerazione gli esiti di sei studi scientifici che includevano complessivamente quasi 6.500 partecipanti e dai dati emerge che le persone sottoposte a terapia per eliminare il batterio hanno effettivamente minori probabilità di ammalarsi di carcinoma gastrico. «Prima di sottoporre a screening l’intera popolazione sana servono ulteriori conferme e verifiche, che provino l’effettiva efficacia di questa strategia e misurino i pro e i contro della terapia, ma è certo una conclusione importante soprattutto per i Paesi con tanti casi e molti decessi di cancro allo stomaco» ha commentato Alex Ford, dell’Università di Leeds in Gran Bretagna.

 

Un test del respiro per chi ha problemi allo stomaco

 

«In Italia il numero di tumori allo stomaco è in diminuzione da anni – prosegue Cascinu, fra i maggiori esperti italiani di tumori gastrointestinali – e c’è una grande attenzione verso i rischi legati all’infezione cronica da Helicobacter pylori, per cui si provvede a eradicare il virus ogni volta che rappresenta un problema. Ad esempio nei pazienti che eseguono una gastroscopia per i più disparati motivi, se si appura la presenza nociva del batterio lo si elimina. La cura è semplice, si utilizzano per una o più settimane (a seconda dei casi, se l’infezione non si eradica subito si può arrivare fino a due mesi) diversi antibiotici, generalmente combinati con medicinali che riducono i livelli di acidità nello stomaco (i cosiddetti eradicatori di pompa)». Più difficile è individuare chi soffre di un’infezione cronica perché i sintomi non sempre sono chiari: alcune persone possono essere asintomatiche e altre invece presentare soltanto una cattiva digestione o generici disturbi allo stomaco. «Per questo è importante che tutte le persone che lamentano un problema gastrico – conclude Cascinu – si sottopongano al test (rapido, semplice e non invasivo) che consente d’individuare efficacemente la presenza dell’Helicobacter: l’Urea Breath Test, che analizza il respiro del paziente, oppure in alternativa un’analisi delle feci. Se l’esame è positivo con pochi giorni di cura si elimina il batterio e con lui, almeno in parte il rischio di cancro allo stomaco». 

 

FONTE: http://www.corriere.it/salute/sportello_cancro/15_novembre_27/eliminare-l-helicobacter-pylori-evitare-cancro-stomaco-432b9ac0-9514-11e5-b54c-257f4e9e995d.shtml

 

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