E' stato detto un cumulo di scemenze che stiamo cercando di governare". È quanto ha dichiarato sull’importanza del vaccino, il direttore generale della Prevenzione sanitaria del Ministero della Salute, dr. Ranieri Guerra. “Credo che a fronte di una responsabilità civile e deontologica dei medici e degli operatori sanitari ci sia anche una uguale responsabilità da parte di chi gestisce gli organi di stampa e di chi informa come mestiere”, ha continuato a sottolineare Guerra, concludendo che “se ne sono lette veramente di tutti i colori, e la mia impressione è che in pochi abbiano realmente letto il piano vaccinale così come è stato elaborato e proposto e come è stato negoziato e discusso con le amministrazioni regionali”. Di questo e altro se ne è parlato nella giornata conclusiva del XIV Congresso Nazionale della SIMIT, Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, di Catania. Al centro del dibattito i batteri. I più importanti attualmente in circolazione tra le strutture ospedaliere in Italia sono i Gram negativi: queste gravi infezioni hanno acquisito una particolare resistenza a quasi tutti - talvolta proprio a tutti - gli antibiotici presenti sul mercato. Queste costringono i medici ad impostare delle terapie molto complesse che, purtroppo, non sempre portano ad una completa guarigione.
INFEZIONI NOSOCOMIALI - Nelle strutture residenziali per anziani un paziente su tre rischia di contrarre una malattia respiratoria, a causa anche della mancata vaccinazione di persone per cui era indispensabile, come anziani e categorie a rischio. A seguire tra le più rischiose, ma è minima la differenza, ci sono le infezioni urinarie, causate spesso da cateteri che rimangono per più del tempo richiesto.
RISCHIO - "I pazienti - spiega Marco Tinelli, Direttore dell'Unità Operativa Complessa di Malattie Infettive e Tropicali - Azienda Ospedaliera di Lodi - si muovono all'interno di strutture residenziali per anziani dove i casi di infezioni dovute a batteri ad alta resistenza sono in aumento. Il rischio di contrarle aumenta ulteriormente nei casi di pazienti in condizioni critiche o con comorbidità, rendendole addirittura mortali. Credo che la controinformazione che è stata fatta negli anni scorsi contro le vaccinazioni "gridi vendetta": il rischio di effetti collaterali è praticamente irrisorio mentre i vantaggi sono enormi".
VACCINO - Scarsa la percentuale di operatori sanitari che si è vaccinata, che si aggira intorno al 20%. "Qui - spiega il Dr. Guerra - abbiamo due ordini di problemi: primo, o ci si avvicina tra operatori sanitari affinché sia credibile il messaggio che mandiamo al pubblico, oppure lasciamo perdere, perché non è possibile pensare che un sistema cerchi di reclutare e dare una comunicazione corretta e poi viene totalmente disattesa all’origine. Il secondo punto è che un operatore sanitario non vaccinato rischia di trasmettere ai propri assistiti una patologia trasmissibile, e questo non è ammissibile, da un punto di vista sia deontologico che professionale"